Non sappiamo più stare in coppia?
- Giulia Scandolara

- 30 ott
- Tempo di lettura: 3 min

Libertà, capitalismo e nuove sfide dell’amore: cos’hanno in comune questi tre temi?
Negli ultimi decenni il valore che più di ogni altro ha guidato le nostre scelte è diventato quello della libertà personale. Sembra una conquista indiscutibile: possiamo decidere chi essere, cosa fare, dove vivere e con chi condividere (o meno) il nostro cammino.
Libertà vuota
Eppure questa libertà, quando si parla di coppia, sta producendo effetti inattesi: legami più fragili, storie brevi, difficoltà nel progettare insieme.
Non è solo una questione privata
Spesso crediamo che l’incapacità di “far funzionare una relazione” sia un problema individuale: mancanza di impegno, incompatibilità di carattere, paura di soffrire.
In realtà, come ricorda la sociologa Eva Illouz, l’amore non è mai soltanto un affare privato. Le emozioni si muovono dentro un contesto economico e culturale che le plasma.
Amore e capitalismo
Il capitalismo contemporaneo ha trasformato l’intimità in un vero e proprio mercato:
Più siamo indipendenti, più possiamo consumare come singoli, anche nel mercato degli incontri online
Più relazioni viviamo, più l’industria dell’intrattenimento e del dating trova spazio
Più opzioni abbiamo, più fatichiamo a scegliere, più diventiamo incontentabili e esigenti
Non è quindi solo “colpa tua” se fatichi a stabilire un rapporto duraturo: è l’intero sistema a spingere verso autonomia e scelta infinita, non verso stabilità.
L’iper-offerta che confonde
La rivoluzione digitale e la libertà sessuale hanno moltiplicato le possibilità di incontro. App, social e nuove forme di relazione ci offrono una platea sterminata di partner potenziali.
Paradossalmente, più opzioni abbiamo, più diventa difficile decidere con chi investire. È il cosiddetto paradosso della scelta: la mente si perde nel confronto continuo e ogni scelta sembra sempre perfettibile.
Libertà: conquista o trappola?
La libertà è un valore prezioso, ma quando resta senza progetto rischia di impoverire.
Restare single per scelta può essere un atto consapevole e ricco; fuggire da ogni legame per paura di “perdere sé stessi” o per paura di perdere scelte migliori (lasciando andare altri partner) può invece diventare un nuovo tipo di prigione.
Come invertire la rotta?
In un’epoca segnata da incertezze economiche e cambiamenti sociali, la sfida non è tornare ai vecchi modelli (matrimonio obbligatorio, ruoli rigidi), ma ripensare la coppia in chiave contemporanea.
Come trasformare l’autonomia in alleanza
Ecco tre pratiche che possono aiutare a costruire relazioni libere ma solide:
Allineare i valori, non solo i bisogni: all'interno della coppia è importante ciò che per entrambi è irrinunciabile crea fondamenta più forti dei semplici gusti o abitudini
Fare un “confonto di realtà”: serve esplicitare le proprie aspettative su tempo, denaro, sessualità e spazi personali evita incomprensioni e conflitti futuri. Questo confronto aiuta a riconoscere dove si può stabilire una relazione davvero reciproca, e dove invece vi è più semplicemente dell'intrattenimento vuoto
Coltivare rituali di manutenzione della coppia: serve un check mensile, un rituale settimanale o una regola d’oro per discutere sui contraddittori in modo costruttivo mantengono vivo il legame senza soffocare la libertà individuale.
Verso una nuova idea di coppia
Più scelta non significa più senso: è importante fermarci, per riflettere proprio su questo aspetto. La libertà senza progetto impoverisce, mentre un progetto condiviso la esalta.
Il compito che ci attende come individui e come collettività è costruire relazioni che non siano né gabbie né consumi usa-e-getta, ma alleanze consapevoli in cui l’autonomia non sia nemica dell’amore.
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