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Rabbia: quando parla per te, distrugge tutto

Immagine del redattore: Giulia  ScandolaraGiulia Scandolara

Giulia Scandolara, counseling online, relazione d'aiuto

La rabbia è un'emozione potente, spesso fraintesa, repressa o distorta.


Nella società patriarcale in cui viviamo, come scrive bell hooks nei suoi libri, agli uomini viene concesso solo un canale emotivo: la rabbia stessa.  È sinonimo di virilità e potere – si crede.


Rabbia: repressa o lanciata addosso agli altri

Non devono piangere, gli uomini, non devono essere vulnerabili, non devono chiedere aiuto. Possono solo arrabbiarsi. Questo permette loro di sentirsi potenti, e fa loro credere di avere gli altri sotto controllo.


Le donne, invece, devono reprimerla, la rabbia. Una donna arrabbiata è scomoda, ingestibile, etichettata come isterica. Così la rabbia maschile diventa legittima, quella femminile inaccettabile.


In ogni caso, però, è sbagliato il modo in cui la si esprime. Trattenerla o scagliarla verso gli altri: entrambe, sono scelte infelici.


Rabbia: un’emozione preziosa

La rabbia è universale. Quando viene negata o si esprime in modo incontrollato, può diventare distruttiva. Distrugge te, chi ti circonda e le tue relazioni.


Quante volte hai visto qualcuno che, pur avendo ragione, ha finito per avere torto per come ha espresso la propria rabbia?


Accade a chi si sente legittimato dall'essere nel giusto (o crede di esserlo) e usa la collera come un'arma. Ferisce, umilia, allontana chi gli sta accanto. Perché, alla fine, non importa se avevi ragione: il modo in cui comunichi può trasformarti nell'oppressore che tanto critichi.


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Tipologie di rabbia

Non tutta la rabbia è uguale. Ecco alcune forme che potresti riconoscere in te o negli altri:


  1. La rabbia esplosiva: deflagra come una bomba, travolge tutto, annienta l'altro. Porta a urlare, insultare, scagliare parole come frecce avvelenate. Il problema? Dopo rimane solo il silenzio delle macerie


  2. La rabbia trattenuta: repressa, e soffocata. Si accumula come lava sotto la superficie, fino a esplodere nei momenti più inopportuni o a somatizzarsi nel corpo


  3. La rabbia passivo-aggressiva: si traveste da ironia pungente, silenzi punitivi, commenti velenosi lanciati con un sorriso. Un'arma sottile, ma letale per le relazioni


  4. La rabbia ( a volte creduta) legittima che si trasforma in torto: sei convinto di essere dalla parte della verità, ma la tua aggressività fa perdere di vista il punto, trasformandoti nel carnefice


  5. La rabbia che protegge la paura: dietro molti scatti d'ira si nasconde la paura. Paura di non essere abbastanza, di essere abbandonati, di non avere controllo


Quando la rabbia parla per te, perdi tutto

Immagina una coppia. Uno dei due si sente trascurato, ferito. Anziché esprimere il dolore, lascia che la rabbia prenda il sopravvento.


Le parole diventano armi, il tono si alza, le accuse si moltiplicano. L'altro si chiude o contrattacca. In pochi minuti, ciò che poteva essere un confronto diventa una guerra. Nessuno ha più ragione. La rabbia ha preso il controllo. Ha distrutto un orizzonte di vita.


Abbracciare la rabbia senza distruggere

Se ti sei riconosciuta o riconosciuto in una delle modalità di rabbia descritte, sappi che non devi rassegnarti a questo ciclo autodistruttivo.


Un percorso di Counseling può aiutarti a fare pace con la tua rabbia, senza soffocarla, senza farla esplodere. Il Counseling non ti insegna a "gestire" la rabbia, ma a comprenderla, ad ascoltarla, a trasformarla in un'energia che non ti divori, ma ti guidi.


Ecco 5 motivi per intraprendere un percorso di Counseling:


  1. Imparerai a sentire la tua rabbia senza esserne schiava o schiavo: non sarà più lei a decidere per te, ma sarai tu a darle voce senza autodistruggerti.


  2. Comprenderai cosa si nasconde dietro la rabbia: spesso è un'emozione secondaria che protegge un dolore più profondo.


  3. Migliorerai le tue relazioni: quando la rabbia non guida i tuoi dialoghi, i conflitti si trasformano in occasioni di crescita, non in battaglie, ma confronti evolutivi.


  4. Smetterai di somatizzare: reprimere la rabbia ha conseguenze fisiche: mal di stomaco, tensione muscolare, insonnia. Liberarla nel modo giusto è una forma di cura.


  5. Riconoscerai la tua forza: la rabbia è energia pura. Se impari a canalizzarla, può diventare la tua più grande alleata.


La rabbia non è il nemico. Il nemico è lasciarle il controllo. Ascoltarla, accoglierla, scioglierla: questo è il vero cambiamento.


Se vuoi uscire da questo circolo vizioso, il primo passo è scegliere di guardarti dentro. Non per eliminare la rabbia, ma per trasformarla in qualcosa di nuovo. Qualcosa che non ti distrugga, ma ti liberi. Inizia a prenderti cura di te, con un’ora di Counseling online.


Giulia Scandolara - Gestalt Counselor

 

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