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Sempre più single e senza figli: le donne, oggi

Giulia Scandolara Counselor

Sta avvenendo un cambiamento silenzioso, ma dirompente. Negli ultimi decenni, si sta delineando un cambiamento sociale che sfida i modelli tradizionali di famiglia, e di coppia.


Sempre più donne scelgono consapevolmente (quindi, per favore, evitiamo di considerarlo un ripiego) di non sposarsi e di non avere figli. Queste donne, allo stesso tempo, preferiscono orientarsi verso percorsi di realizzazione personale e professionale.


Cerchiamo di comprendere cosa sta succedendo

Secondo i dati ISTAT 2024:


  • In Italia, il numero di donne single senza figli tra i 35 e i 49 anni è aumentato del 42% negli ultimi 15 anni


  • Le famiglie monocomponente femminili rappresentano ormai il 33,2% dei nuclei unipersonali


  • In Europa, i dati Eurostat confermano un trend simile, con tassi di natalità in calo e più del 20% delle donne over 40 senza figli per scelta o per contingenza


Quindi non si tratta più soltanto di eccezioni: siamo di fronte a un nuovo paradigma identitario e relazionale. In modo sistematico, e in relazione al contesto sociale, sembra che le donne stiano “virando” la propria direzione, quando parliamo di posto nel mondo, nelle relazioni.

 

Perché così tante donne scelgono un'altra via?

I motivi sono molteplici e intrecciati fra loro:

  • Autonomia economica e culturale: sempre più donne investono in sé stesse, nei propri studi e carriere, posticipando – o rinunciando – a tappe considerate "standard" (è finito il tempo del “ma tu non lo vuoi un figlio?” a tutti i costi – per fortuna)


  • Consapevolezza psicologica: molte si rifiutano di replicare schemi familiari disfunzionali, privilegiando un’esplorazione interiore che porta altrove, molto spesso, al rispetto e alla piena legittimazione di sé


  • Cambiamento delle aspettative relazionali: le relazioni vengono (finalmente?) vissute come spazio di autenticità e non come dovere sociale. Il "meglio sola che mal accompagnata" non è più un detto di ripiego, ma un’espressione di integrità, e di tutela di sé, là dove stare in coppia significherebbe annullarsi

 

Una lettura junghiana: il movimento dell’anima collettiva

Mi sono chiesta a più riprese come Carl Gustav Jung, con le sue indagini sull’inconscio collettivo, avrebbe letto questo fenomeno, non solo in chiave sociale, ma in termini di trasformazione archetipica.


Ho cercato di “funzionare come lui”, per arrivare a leggere il fenomeno delle donne single sotto la “lente del profondo”. Le riflessioni che condivido, quindi – sia chiaro – sono frutto del mio modo personale di leggere il fenomeno, ma con delle chiavi di lettura junghiane.

 

Oltre l’archetipo della madre

Nel linguaggio simbolico, ogni donna che si emancipa dalla funzione materna e dal ruolo di "compagna per definizione" si sta riconnettendo con l’archetipo della sovrana, della saggia, della creatrice indipendente. Eccolo, lo spostamento profondo che sta avvenendo.


Il "no" alla maternità

Il “no” alla maternità non è un rifiuto della vita (nel caso qualcuno lo abbia pensato) ma consente di lasciar spazio all’affermarsi di nuove forme di fertilità interiore: idee, progetti, percorsi spirituali.


È lo stesso inconscio collettivo, che sta mutando, aprendosi a forme nuove di femminile, più libere, meno condizionate dal dovere di accudire per forza.


Anche il mondo maschile sta mutando

Allo stesso tempo, anche l’uomo moderno è in trasformazione: è spesso disorientato, ma in ricerca di un’identità meno rigida e performativa. Non abbiamo più uomini che sono solo “protettori e capofamiglia”.


Si stanno infatti palesando nuovi modelli di mascolinità. Esistono anche uomini che non temono di sentire la propria vulnerabilità, padri consapevole, compagni che sanno accogliere senza costruire relazioni di potere.


Dunque, dovremmo chiederci anche qual è la nuova danza in atto, non tanto tra uomini e donne (o meglio, non solo) ma là dove si parla di riformulazione, ripensamento di vecchi ruoli (tipici del mondo patriarcale).


Le relazioni LGBTQ+ e il superamento del binarismo

L’evoluzione e l’affermarsi delle relazioni LGBTQ+ ha poi aperto un varco fondamentale. Le relazioni non binarie hanno reso visibile la fluidità dell’amore: non è una costruzione statica.


Anche grazie a queste realtà, oggi più donne (etero o queer) si sentono autorizzate a esplorare relazioni “non convenzionali” (secondo il patriarcato, sia chiaro), oppure a scegliere sé stesse come priorità senza sentirsi incomplete.


La spinta collettiva è chiara: più libertà, più consapevolezza, meno imposizione. Non solo per le persone di sesso femminile.

 

Come possiamo integrare tutto questo?

Quello a cui assistiamo oggi (più donne single) non è un “problema da risolvere”, ma una situazione evolutiva da incontrare con presenza e consapevolezza.


Come Counselor, il mio lavoro è accompagnarti proprio in queste domande profonde:


  • Come posso onorare i miei bisogni più autentici, anche se diversi da quelli attesi

  • Come posso costruire relazioni (con me stessa, con l’altro, con il mondo) che siano sane, libere e vere?

  • Quali archetipi sto incarnando, nelle mie relazioni, e quali sto lasciando andare?

  • Come posso vivere la mia omosessualità?


Un invito alla consapevolezza

Se stai vivendo una fase in cui senti di stare tra due mondi, tra il modello che ti è stato insegnato e quello che stai costruendo, sappi che non sei sola, solo.


Ogni scelta diversa porta con sé una forza nuova, e anche delle paure. Ma è proprio lì che si apre lo spazio del cambiamento e dell’espressione autentica di te.


Se desideri un supporto per fare chiarezza, esplorare il tuo senso di identità o ritrovare il tuo centro nelle relazioni, prenota la tua prima ora di Counseling online.


Ti accompagnerò, senza giudizio, in un viaggio di comprensione profonda, di te, e delle tue relazioni. È tempo di entrare nella tua trasformazione personale.


Giulia Scandolara - Gestalt Counselor

 
 
 

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