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Counseling: lasciarsi aiutare

Immagine del redattore: Giulia  ScandolaraGiulia Scandolara

Giulia Scandolara Counseling online, supporto emotivo, ascolto online

Mi piace dire che non hai sempre bisogno di aiuto. Ma a volte sì. A volte serve chiedere supporto, e lasciarsi aiutare.


Perché tutti (io per prima) incontriamo nuove sfide di fronte alle quali siamo privi di strumenti. Ecco il senso dei professionisti: aiutarci là dove noi, da soli, non sapremmo come fare.

 

Counseling: il senso del supporto emotivo che ti offro

Il supporto emotivo del mio Counseling online (che è una relazione d’aiuto a breve termine) ti porta al raggiungimento di diversi obiettivi:


  • Ti porti a maturazione come individuo, là dove non ti è stato insegnato ad agire per il tuo bene

  • Superi paure e schemi limitanti che nemmeno credevi di avere

  • Capisci come comportarti nelle tue relazioni, in modo profittevole per te

  • Scopri le tue parti in ombra, e quelle caratteristiche personologiche che ti frenano dall’esprimerti con autenticità

  • Rivedi come pensi, impari a pensare in modo strategico, per imparare a risolvere in autonomia i tuoi problemi quotidiani

  • Potenzi la tua autostima e il tuo amor proprio acquistando solidità interiore, grazie a un’introspezione che punta alla messa a terra dei tuoi passi futuri


Counseling online: una palestra per chi vuole capirsi e comprendere le relazioni

Un percorso di Counseling è come una palestra. Sì, una palestra del sentire e una palestra delle relazioni. Ti alleni ad essere te, potenzi l’intuito, acquisti forza e sicurezza.


Durante le sessioni di Counseling online fai tanta pratica: grazie al mio supporto capisci come ascoltare le tue emozioni, capendo il loro messaggio.


Vai al cuore di ciò che senti, e così puoi comprendere anche quale direzione prendere, situazione dopo situazione. Capisci cosa vuoi veramente, e lavoriamo insieme per ottenere il risultato voluto.


Tutto bello: ma ti lascerai aiutare?

Il mondo è pieno di persone che vogliono cambiare vita, e vivere in modo più autentico. Il problema è che poi, quando si passa alla pratica, queste stesse persone resistono proprio a quel processo di cambiamento che le renderebbe forti e felici, se solo si lasciassero aiutare.


L’autosabotaggio, o la resistenza al cambiamento può manifestarsi in molti modi:


  • Inzi un percorso, ma lo si lascia a metà

  • I clienti pensano che un’ora di consulenza sia sufficiente per riscrivere la quotidianità, e pretendono magie

  • Si rimanda sempre la richiesta di aiuto, quindi non si fa mai quell’investimento per sé, che consiste nel mettere tempo e risorse in qualcosa di concreto, per la propria crescita personale

  • “Non ho soldi per fare un percorso”: questa è la scusa accampata da sempre da tutte le persone che, sì, sulla carta vorrebbero anche cambiare, ma poi non credono realmente nei percorsi, nel cambiamento, e non credono di potercela fare. Per forza: stanno ragionando da soli nelle 4 mura della propria stanza!


La paura di chiedere e ricevere aiuto

Ci sono tante persone bisognose di supporto e orientamento che vorrebbero davvero una vita diversa, ma hanno paura di confrontarsi con un professionista.


C’è chi crede che la relazione d’aiuto sia un semplice “parlare”. Quindi c’è chi pensa che la relazione sia solo un andare a sfogarsi. Per questo si pensa (erroneamente) di risparmiare tempo arrangiandosi da sé, o confidandosi con amici e amici.


La relazione d’aiuto non è un tempo di sfogo.

 

Il fraintendimento più grande

C'è un errore clamoroso, che tiene le persone lontane dai percorsi di crescita personale. In molti pensano che la relazione d'aiuto consista nel parlare e nell'ascoltare. Il cliente parla. La counselor ascolta. Fine. Col cavolo!


Molti clienti arrivano da me dicendo: "ho fatto un percorso psicologico che non mi è servito a niente. Ho parlato un sacco e basta. Non ho avuto soluzioni, e ho ancora le stesse difficoltà".


Posto il fatto che dipende sempre da chi andiamo, il punto poi è comprendere cosa si va a fare in un percorso di relazione d'aiuto. Nel mio caso: Counseling.


Se non ti vengono dati strumenti per uscire dalla difficoltà che vivi: è un problema.

Purtroppo/per fortuna non è un problema tuo, bensì del professionista. Ma è un problema che ricade su di te.


Cosa accade in un mio percorso di relazione d'aiuto

La restituzione di senso alle cose che ti accadono ti permette di cambiare sguardo su ciò che sta succedendo nella tua vita. Da questa autoconsapevolezza si innesca un cambiamento tangibile, perché cambia il tuo modo di vedere. Chiara visione, chiara azione.


L'illuminazione di una parte dello scenario di vita, finora rimasto oscuro, ti consente di sbloccare la situazione. Esci dallo schema della tua narrazione.


La ricontestualizzazione del problema permette la messa a terra di nuove prassi. Nuove attitudini studiate insieme cambiano il tuo modo di muoverti nel mondo.

Ricollocando te stessa, te stesso, interiormente, entro una data linea di principi e valori, cambia anche ciò che fai e ciò che ottieni.Superi confini che nemmeno vedevi.


La relazione d'aiuto non è "vado in consulenza per sfogarmi"

La relazione d'aiuto è: "vado a costruire quella spina dorsale emotiva che mi manca, per trovare la mia postura identitaria nel mondo nonostante quello che mi è successo".


Parlo per esperienza. In anni di psicoterapia ho incontrato professioniste anche molto solide che però non hanno fatto altro che ricondurmi alla mia storia. Fine.


Non si tratta di parlare per un'ora dei tuoi problemi!

Il mio ruolo, come professionista, è portare la persona dove non è ancora stata. Per diventare altro, rispetto alla propria storia.


Il mio compito è permettere alle persone di sognare sé stesse, riparare sé stesse attraverso un percorso di chiarificazione e autoconsapevolezza che non è solo "scopri cosa ti è successo".No.


Insieme a me impari a portarti oltre la difficoltà

Scopri cosa puoi fare. Comprendi chi diventare. Amplia il tuo modo di stare al mondo. Aria! Respiro! Orizzonte!


Ogni volta che sento qualcuno dire: "devo pagare per sfogarmi" mi rendo conto di quanto poco sia chiaro alle persone la complessità e il beneficio del guardarsi dentro.


Partiamo da qui: non paghi per sfogarti. Investi su una versione inedita di te, "qualcosa" che ancora nemmeno immagini, e che già è in te, sotto pelle.

 

Quelli sempre alla ricerca di informazioni

C’è chi continua a chiedere informazioni sui percorsi. Ma non ne fa mai uno. Perché? Perché accettare che, un’altra persona, anche professionale, “metta le mani” nella nostra vita è difficile.


Ecco: precisiamo. Nessun Counselor professionista può portarti dove non vuoi. Il cambiamento, e il viaggio verso il cambiamento, combaciano sempre con chi sei.

L'unico rischio che corri, con il Counseling, è quello di stare bene.


Counseling: inizia, un passo alla volta

Per chi vuole cambiare qualcosa della propria vita, il passo più difficile è iniziare. Una sessione di Counseling online può già aiutare a fare tanta chiarezza sulla direzione da prendere.


Il passo a cui pensare è un’unica consulenza, che permette di far atterrare tutte le idee che la persona ha in testa su un terreno fatto di concretezza. Quando si vuole uscire dai problemi da soli, infatti, si rischia di restare appesi nell’astrattezza.


Da sola, la persona tende a rimuginare sui propri problemi senza mai passare alla pratica. Chi non inizia a fare un passo concreto verso il cambiamento, rischia più semplicemente di restare nella confusione per mesi. A volte per anni.


Hai paura del percorso, o del cambiamento?

Il Counseling online non è una psicoterapia. Non prevede un lavoro di scavo e non rischia di durare per anni. Non ha niente a che spartire con un percorso psicologico, dove si scava spesso nel passato, a mio modesto avviso si parla troppo, senza compiere passi concreti e tangibili nel quotidiano.


Le persone interessate al Counseling temono più semplicemente di finire a fare un percorso lunghissimo, che non le porterà da nessuna parte. Ma queste sono solo paure infondate, frutto di credenze erronee.


Sorpresa: a volte basta una sessione, per iniziare a ritrovare chiarezza. Provare è la chiave per prendere le misure, di persona, alla forza della relazione d’aiuto. Non puoi sapere quanto ti aiuterò, se non entri in consulenza.


Counseling: quanto dura un percorso

Un percorso di Counseling può durare dai 3 mesi ai 6 mesi, a seconda della frequenza degli incontri.


Sono io la prima a non protrarre il tempo dell’aiuto oltre il necessario. Perché il Counseling non propone mai percorsi eterni, ma funziona proprio sulla rapidità dell’aiuto.


Detto questo, non si può ridurre l'aiuto a zero, o volere che l'aiuto sia "ancora più rapido". Perché questo è invece il modo migliore per non fare mai un passo verso il cambiamento.


Allora, ti lascerai aiutare? Ti concederai di provare un’ora di relazione d’aiuto, per risolvere finalmente quei problemi che, da te, non riesci a mandare via?


Giulia Scandolara - Gestalt Counselor

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