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Perché seguiamo gli astrusi consigli dei love coach?


Giulia Scandolara Counseling, relazione d'aiuto, relazioni di coppia

Parliamo dell'amore "al tempo dei tutorial". Parliamo di amore spiegato attraverso improbabili videocorsi che vorrebbero insegnarci segreti sconosciuti, ora della seduzione, ora per il recupero di una relazione.


Ma poi: secondo quale disagio personale, dovremmo essere così insistenti, dettando legge nella vita di chi non ci vuole? È amore o ossessione? La domanda è ironica.


Tutti love coach

Negli ultimi anni, siamo diventati spettatori di un fenomeno curioso quanto preoccupante: l'esplosione del love coaching, e il dilagare dei love coach.


Promettono miracoli emotivi, strategie infallibili, tecniche per mantenere il rapporto con l’altra persona, o espedienti per riconquistare qualcuno (anche attraverso l’abominevole uso di messaggi, chat, e social).


In un mondo confuso, fatto di persone impaurite dal fallimento relazionale, i love coach sembrano offrire una bussola. Ma quale direzione indicano davvero? La risposta, detto tra noi, è inquietante: indicano scorciatoie, strade che, nel lungo termine, non conducono all’amore vero.


Tattiche basate su stereotipi vecchi e obsoleti

I love coach offronto formule preconfezionate, spesso basate su pregiudizi patriarcali e dinamiche stereotipate che rinchiudono le persone in ruoli stantii.


Due esempi al volo:

  • L’uomo che non si fa sentire andrebbe lasciato solo nella sua caverna (peccato che “la caverna” sia sinonimo di disconnessione emotiva, e che quello che si descrive è un uomo patriarcale che tendenzialmente non farà mai nulla per riconnettersi col proprio sentire)


  • La donna forte e troppo indipendente avrebbe forti conflitti (ora con la propria parte maschile, ora con quella femminile), e dovrebbe riscoprire la sua femminilità gentile (peccato che, a livello archetipico, esistano molti modi di essere donna; una donna indipendente non è per forza una donna traumatizzata, anzi, è di certo una donna che non può accontentarsi del primo uomo bambino che incontra)


Invitare gli uomini e le donne a ricoprire un determinato ruolo, comporta per forza l’adeguarsi a un copione che è lontano dall’originalità della propria vera natura. Natura che non funziona per stereotipi (uomo: distante per natura, donna: bisognosa di un uomo per natura).


Giulia Scandolara, relazioni di coppia, counseling online

Le nostre relazioni riflettono la metamorfosi collettiva dell'umanità

Aggiungo: già nel suo libro “il secondo sesso” Simone de Beauvoir sottolineava come fosse importante smettere di considerare la donna come l’altro dell’uomo – ovvero un elemento del suo “corredo esistenziale”.


Mentre il mondo evolve, i love coach ci propongono di ballare il valzer del "lui cacciatore / lei preda". Ma davvero vogliamo tornare a questo?


Davvero si sta restaurando – sotto mentite spoglie – la dinamica patriarcale, a sfavore di una rivoluzione antropologica relazionale, iniziata con le lotte del femminismo, rivoluzione che ha dato – solo ora – alla donna, la possibilità di avere un posto di senso compiuto nella società quanto nelle relazioni?


Origini sospette: dove nasce il love coaching?

Il love coaching è figlio degli anni 2000, partorito da un'industria dell'auto-aiuto già floridissima. Affonda le radici nella cosiddetta "seduction community", un sottobosco pseudo-psicologico nato per insegnare agli uomini come "rimorchiare" le donne.


Da lì si è evoluto in una selva di corsi, video, manuali e webinar, rivolti sia agli uomini che alle donne in cerca di risposte a una domanda antica: "Perché l'amore è così difficile?"

E fin qui, tutto bene: la domanda è legittima. Il problema è la risposta data dal love coaching.


Le ricette stantie del love coach: stereotipi impanati e fritti

Dietro i sorrisi smaglianti e i claim accattivanti (“non buttare l’ultima chance per farlo tornare!”) si cela un'ideologia conservatrice, travestita da modernità.


I love coach propongono tattiche relazionali che si basano su ruoli di genere rigidi e antiquati. L'uomo deve essere dominante, misterioso, assertivo. La donna deve essere seduttiva, disponibile ma non troppo, fredda al momento giusto, "di valore" ma mai troppo assertiva (se sei intelligente, sei spacciata).


Questa visione immobilizza i sessi in una danza forzata, dove l'autenticità è sacrificata sull'altare della strategia: avere una relazione e fare di tutto per ottenerla. Le relazioni diventano una partita a scacchi. E chi perde, ovviamente, ha sbagliato tattica.


Giulia Scandolara, relazioni di coppia, counseling online

“Il trucco segreto che ancora non conosci”

“Se si è allontanato [allontanata] è perché ancora non conosci questo segreto per farlo [farla] impazzire”. Come no. Il problema, però, non sono i ciarlatani – che sono sempre esistiti – bensì chi a queste figure decide di crederci.


Marika un giorno mi scrive e mi dice di aver speso tutti i suoi risparmi in videocorsi, per poi capire che i consigli, i trucchi, i mezzucci, non potevano fare niente. «Lui non è mai tornato, e solo ora ho capito che l’unica cosa che comanda l’amore è il volere di una persona, la sua connessione con te. E quella, c’è o non c’è. Può accendersi e spegnersi, a prescindere da tutto quello che possono dirti in un videocorso


Il punto è che l'amore non è una partita a scacchi. È un atto umano. E la persona innamorata, proprio come quella che non lo è, non si lascia incastrare da trucchi, regole o mezzucci.


Il bisogno reale dietro al "successo" del love coaching

Il fatto che milioni di persone si affidino ai love coach è un sintomo che non deve passare come soluzione. Il dilagare dei love coach, infatti, è indice di un desiderio profondo di comprendere l’amore, da parte di molti.


Le persone desiderano essere ascoltate, supportate quando le cose vanno male. Le persone vogliono comprendere l’amore, per riuscire a vivere relazioni appaganti, in un mondo dove tutto sembra precario.


È un bisogno lecito, ma il love coaching non può soddisfare davvero questa umana richiesta.


Fa leva su un bisogno umano, ma non lo soddisfa davvero

Il love coaching si rivela uno specchietto per le allodole: intercetta un bisogno autentico, ma lo traduce in un prodotto di consumo, standardizzato, superficiale.


Non scava nella storia personale, non indaga sulle ferite della persona, non colloca le relazioni in un contesto più ampio, come la società che da secoli ha riscritto il profondo equilibrio che governa la relazione binaria uomo-donna, o le relazioni LGBTQ+.


Per questo, molte persone che acquistano videocorsi e webinar da centinaia di euro, dopo qualche mese si ritrovano esattamente allo stesso punto. Solo, con il portafoglio più leggero e la confusione più pesante.


Queste persone arrivano da me in consulenza sfiduciate e affrante. Il fatto di spendere così tanto in videocorsi inutili o eventi “sui pilastri dell’amore risolto” ha inoltre minato la fiducia in sé. Inutile dire che faticheranno non poco a fidarsi di chiunque, nella propria vita.


Giulia Scandolara, relazioni di coppia, counseling online

Counseling: una strada diversa, una visione profonda

In qualità di Counselor, e non di love coach, il mio approccio è completamente diverso. Non fornisco formule. Non insegno trucchi. Non propongo scorciatoie. Perché so che l'amore vero non si "ottiene" con un messaggio ben piazzato, o con una scomparsa strategica.


Con me si parla di educazione alle emozioni, ai sentimenti, e alle relazioni. Aggiungo poi che, molti vogliono l’amore, ma faticano anche “solo” a connettersi con sé. Come sarà poi possibile l’incontro con qualcuno?


Ottenere supporto concreto da una professionista delle relazioni

Nel Counseling accompagno le persone in un percorso di consapevolezza. Le aiuto a comprendere le proprie relazioni partendo da sé, non dall'altro. Lavoriamo insieme sulle emozioni, sulla storia personale, sugli schemi appresi, sulle ferite da guarire.


Ogni relazione è unica. Ogni persona è un universo. Ogni dinamica è il risultato di una costellazione di fattori. Non si può mai ragionare in ottica di strategie, quando si parla di relazioni!


Giulia Scandolara, relazioni di coppia, counseling online

Il mio lavoro è aiutare i miei clienti a diventare protagonisti, non pedine, persone presenti, e non manipolatori o manipolatrici, in una dinamica di potere (là dove ci sono dinamiche di potere – tipiche del patriarcato, dove uno dei due sottomette l’altra persona – non può mai esserci amore).


Si tratta di imparare a scegliersi, comprendersi, connettersi con sé e con gli altri. Amare non significa mai manipolare. Significa essere, e non “sembrare”.


Le relazioni oggi: un cambiamento epocale

Non possiamo parlare di amore oggi senza considerare la grande rivoluzione che stiamo vivendo (cosa che il love coaching non fa minimamente).


Il patriarcato, che per secoli ha dettato le regole del gioco amoroso, sta cedendo il passo a nuovi equilibri relazionali. Le lotte femministe hanno portato alla luce l'asimmetria dei ruoli, la fatica delle donne a vivere l'amore come soggetto attivo e non come oggetto.


Il love coaching ignora la storia

Simone de Beauvoir, nel suo monumentale "Il secondo sesso", scriveva:  «Donna non si nasce, lo si diventa.» È un'affermazione potente, che oggi trova finalmente spazio nella realtà.


Giulia Scandolara, relazioni di coppia, counseling online

Le donne cominciano a vivere le relazioni non più come qualcosa da meritare o conquistare, ma come un campo in cui essere protagoniste, scegliere, desiderare, e guidare.


E riporta in auge schemi relazionali obsoleti

Tutto questo sta sovvertendo per sempre quei cliché relazionali che, invece, sono riproposti dal love coaching. Tu donna, io uomo. Aiuto!


Posso comprendere che questo cambiamento, nell’equilibrio relazionale uomo-donna, spaventi. E chi ha paura del cambiamento, spesso, torna indietro. Ecco allora che il love coaching propone una restaurazione mascherata da novità. Occhio!


Coloro che vogliono comprendere davvero l’amore, le relazioni, i propri sentimenti e le proprie emozioni, farebbero bene a lasciar perdere i love coach, e a cercare una profondità di visione che sta altrove: nel Counseling.


Educarsi all'amore: il ruolo del Counseling

Nel mio lavoro, l'educazione relazionale è fondamentale. Non mi limito ad ascoltare le storie: le colloco nel tempo che stiamo vivendo, e nella storia della persona che sto supportando.


Inserisco le relazioni (e le storie che ascolto) nel grande affresco della trasformazione antropologica in atto. Aiuto le persone a vedere come le loro difficoltà relazionali siano spesso il riflesso di un cambiamento collettivo, di una transizione culturale che stiamo attraversando tutti.



Vedere le cose a partire da questa lente è determinante per comprendere che, no, il problema “non sei tu che non hai la giusta strategia, e quindi non hai nemmeno l’amore.” Il tema è: c’è una sfida mondiale che sta per sempre riscrivendo il senso delle nostre relazioni.


Chi si rivolge a me non riceve consigli da manuale, ma strumenti di comprensione personale e collettiva. Lavoriamo insieme per distinguere i bisogni autentici dai condizionamenti, i desideri profondi dalle aspettative sociali. Insegno a leggere i propri legami alla luce di una nuova consapevolezza.


Fare tutto questo richiede tempo. Richiede impegno. Ma è l'unica via per un amore che sia davvero nostro, e non la caricatura che ci vendono i love coach, nei loro reel di Instagram.


Perché il love coaching non funziona davvero

Il love coaching fa una promessa semplice: "fai questo, e otterrai quello". Ma le relazioni non funzionano così. Una relazione non si ottiene, si costruisce, a partire da una connessione fra due persone, connessione che non può essere forzata. Non si conquista, si nutre. Non si manipola, si vive.


Quando affidiamo le nostre relazioni a formule, la verità è che smettiamo di ascoltare la vita, e di connetterci con le sue verità (perché vuoi far tornare chi non ti vuole?). Quando ti affidi al magico trucco, smetti di percepire, e di dare valore al tuo sentire. Tutto questo ti impedisce di entrare in contatto con una persona che sia davvero nelle tue corde.


Non favorisce la tua autenticità, quindi non sei emotivamente contattabile

Diventi attore o attrice di un copione scritto da altri, e spesso finisci per recitare una parte che non ti appartiene, per voler assecondare qualcosa che, no, non è un desiderio d’amore, ma un’ossessione, causata spesso (ma non sempre) dalla paura della solitudine, o dalla paura di non trovare una persona per sé.


A proposito: lo psichiatra Carl Jung, con onestà estrema, scriveva nei suoi testi che non è detto, che tutte le persone siano messe nelle condizioni di poter conoscere e vivere l’amore (resta un nostro dovere lavorarci, perché l’amore accada).


Jung riteneva già una grande vittoria il fatto che, una persona, potesse comprendere sé stessa, e illuminare le proprie ombre (figuriamoci!). Molti dovrebbero ripartire (o partire) da qui, proprio per predisporsi davvero all’amore.


Giulia Scandolara, relazioni di coppia, counseling online

Verso un nuovo paradigma relazionale

Il futuro delle relazioni è già qui. Sta nel rifiuto delle etichette, nella valorizzazione delle tue emozioni, nella considerazione delle diversità (uomini e donne non funzionano sempre e solo in un modo!). Sta nell'ascolto, nell’accettazione della propria vulnerabilità, nella capacità di stare con l'altra persona senza annullarsi.


Il Counseling è lo spazio dove tutta questa conoscenza esperienziale può attecchire in te, creando le premesse per incontri “di senso compiuto”, per la persona unica che sei.


Nel mio Counseling non si ricevono soluzioni magiche, ma si costruiscono percorsi autentici. Dove non si gioca alla seduzione, ma si impara ad amare. A partire da sé. Da te.


Chi vuoi essere, in amore?

Alla fine, la vera domanda è: chi vuoi essere nelle tue relazioni? Un esecutore di tecniche o un essere umano autentico? Un manipolatore o un costruttore di legami? Un consumatore di soluzioni rapide o un cercatore, una cercatrice di verità?


Il love coaching, con il suo fascino da fast-food emotivo, continuerà a sedurre. Ma chi desidera davvero amare e capirsi, ha bisogno di altro. Di profondità. Di rispetto. Di verità. Di un percorso.

Ed è qui che entra in gioco il Counseling. Non come alternativa commerciale, ma come atto d'amore verso sé stessi.


Scegli di conoscerti, di metterti in discussione, di ascoltare la tua storia e quella degli altri. Perché l'amore non è il risultato di una strategia. È il frutto di uno stato sociale, collettivo e individuale, che ogni giorno si compie nelle nostre vite, anche attraverso la nostra persona. Meglio esserne consapevoli.


Giulia Scandolara - Gestalt Counselor

 

 
 
 

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